Posts Tagged ‘sentimenti’

In Sarajevo…

aprile 26, 2009

…sretan rodjendan…

-15…

aprile 19, 2009

…e il ritorno si avvicina, il lavoro rimasto si accumula, i saluti da fare poi non ne parliamo…e, come se non bastasse, ho mangiato il miglior burek di Sarajevo poco prima di andarmene, jebiga!

La magia di Sarajevo…

marzo 6, 2009

…è trovarsi in un caffè dal sapore antico, bevendo una birra fresca appoggiati su una macchina da cucire come quella della mia nonna, parlando amabilmente con un italiana e tre ragazzi spagnoli della cooperazione internazionale della situazione culturale di Sarajevo, dei suoi eventi europa-centrici e delle campagne di comunicazione poco efficaci fatte per pubblicizzarli. Parlando alternativamente italiano, inglese e spagnolo….magia!

Differenze, il diverso e l’odio sotto-pelle

febbraio 14, 2009

Mentre venivo in qua in autobus riflettevo su ciò che è stato in questa città immediatamente prima della guerra e dell’assedio. Da un un giorno all’altro una parte dei bosniaci di origine serba, debitamente avvisata dell’imminente tragedia che sarebbe caduta su Sarajevo(o forse non la sapevano tutta la verità? boh), ha raccolto pacchi e pacchetti e se ne è andata di città, dicendo a vicini ed amici da una vita di andare in gita. 

Per fare un paragone a noi più familiare, è come se un giorno tutti i bolognesi di origine meridionale, ma da generazioni e generazioni, secoli almeno, non pochi anni, venissimo avvisati dai servizi segreti di Napoli che un simil-esercito di napoletani sta per assediare Bologna, con lo scopo manifesto di invadere la città e uccidere tutti i testimoni di geova di Bologna. E io e l’Anastasia ce ne andassimo senza dire nulla a tutti gli amici.

Noi non possiamo capire appieno il contesto culturale, sociale, di contrasti fra gruppi sociali diversi, che ha portato a queste situazione, frutto di anni e anni di nazionalismo e vittimismo etnico a livelli da paura. Per farvi capire, i serbi ricordano ogni anno da 6 dico sei secoli, 600 anni, il giorno in cui l’esercito ottomano-musulmano ha sconfitto e trucidato l’esercito serbo che difendeva i balcani e ha iniziato la loro occupazione, durata fino a fine del XIX secolo. Potete forse immaginare come la società serba covava in seno un odio verso il diverso, in questo caso i musulmani, che forse neanche loro avevano un’idea.

Questo è il punto che mi interessa assai: l’odio, se covato sotto-pelle, malcelato, non manifesto, ma tenuto vivo come una piccola fiammella, appena viene attizzato diventa fuoco vibrante. Questo vale anche per la nostra società, dove l’odio per il diverso, oggi come oggi gli immigrati clandestini o meno, esiste, è tenuto vivo da una certa parte della società e della politica. Oggi abbiamo negato le cure a queste persone, domani forse le bruceremo o uccideremo a migliaia come a Sebrenica?

Sono riflessioni dure che però sono da fare, pena il ritrovarsi fra 50, 100 o 200 anni con massacri di innocenti sulla coscienza.